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SULLE ALI DELLA FIDUCIA
 

C’era una volta un immenso parco. Colori e urla divertite facevano da cornice alle attività, ai giochi, alle amicizie nascenti. Samuele adorava gli aeroplanini di carta e passava il tempo a fantasticare sulle rotte aeree della sua fantasia. Rossana ballava a ritmo di simpatia, Mattia era dispettoso, ma con il suo sorriso innocente sapeva sempre farsi perdonare. Il giardino pullulava di bambini, i cavallucci scricchiolavano nel loro ondeggiare, la coda per lo scivolo sapeva solo crescere. Eva adorava disegnare e seguire le amichette nei giochi più tranquilli, quando però si trattava di addentrarsi fra gli schiamazzi nessuno più la vedeva.
Un giorno l’aeroplanino di Samuele entrò deciso nella finestrella della casetta al centro del parco. Inaspettatamente, quando andò a recuperarlo, vi trovò accanto Eva, sola e rannicchiata in un angolino.
“Ciao! Che ci fai qui da sola?”             
La bambina taciturna non rispose e Samuele si accorse di non averla mai notata prima, o almeno mai con tanta premura. Era abituato a correre e non fermarsi mai, ma quel giorno sentì che valeva la pena di fermarsi lì con lei. Una flebile voce rispose: “Ho paura di stare in alto, mi piacerebbe giocare insieme agli altri, ma non mi fido, non voglio cadere”. Samuele disse che cadere è normale, ma non succede niente, tante volte lui si era sbucciato le ginocchia, ma poi aveva imparato a fare in modo di non cadere più. Ad un tratto gli venne un’idea e le disse un rassicurante: “Vieni con me”. Eva posò la manina su quella del nuovo amichetto e lo seguì sino all’altalena. Lui le disse di sedersi e lei proferì poche parole: “Samu, ho paura!” prima di sedersi sul seggiolino.
“Chiudi gli occhi e aprili quando te lo dico io” detto ciò Samuele la spinse piano imprimendo poca forza in più man mano che l’altalena tornava a terra. Quando vide che le manine di Eva, che stringevano forte le corde, si rilassarono un poco le disse: “Ora apri!”. L’aria le pettinava i capelli, il sole le faceva brillare gli occhi, la fiducia nell’amico aveva aperto un sorriso felice sul suo volto.
Eva si era fidata e ora stava volando.

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 
Fidarsi di qualcuno significa decidere di compiere un salto:
all’inizio si percepisce un senso di vuoto sotto i piedi,
ma, se c’è qualcuno pronto a prenderci,
​ vale la pena di provare a volare. 

                                                                                                                                                                                      Elisa
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